C'è un mondo religioso, verso cui le autorità confessionali e i "cristiani maturi" hanno guardato talvolta con superiorità: la pietà popolare. È apparso un mondo emotivo, poco interiore, miracolistico, quasi idolatrico nella venerazione per statue e simboli. Tuttavia, se non si guarda questa realtà con attenzione e apertura, non se ne coglie la carica umana e religiosa.
Per compiere tale operazione, non è necessario condividere personalmente questa religiosità o praticarla, ma avere uno sguardo libero da pregiudizi "teologici" o ideologici. Non parlo ora della religiosità popolare in Italia, su cui pure ci sarebbe molto da riflettere. Penso a imponenti manifestazioni di pietà nel mondo, come quelle che avvengono nelle Filippine, proprio nel mese di gennaio.
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Andrea Riccardi
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