Spagna, mobilitazione contro povertà nel mondo
Le organizzazioni cattoliche di cooperazione allo sviluppo, Caritas, "Confe?', "Justicia y Paz", "Manos Unidas" e "Redes", appoggiano la Settimana di mobilitazione contro la povertà convocata dal Coordinamento spagnolo delle organizzazioni non governative per lo sviluppo (Congde) e che si celebra fino al 20 ottobre con il motto "Contro la ricchezza che impoverisce, agisci". Tra le diverse attività che si promuovono su tutto il territorio nazionale e nell'impegno comune della lotta alla povertà Caritas, "Confer", "Justicia y Paz", "Manos Unidas" e "Redes" si uniscono alla Settimana di mobilitazione con un gesto simbolico: invitare a far si che nella celebrazione eucaristica di domenica 13 ottobre, si appenda nelle chiese un nastro bianco che è il simbolo della povertà zero in tutto il mondo, si suonino le campane e si realizzi un appello a favore della solidarietà per le persone escluse. "Come negli anni passati - scrivono in un comunicato le cinque organizzazioni cattoliche di cooperazione allo sviluppo - invitiamo a diffondere questa iniziativa su tutto il territorio per dare testimonianza della fraternità e della dimensione universale del nostro impegno e insistere nel fatto che, a dispetto della crisi che stiamo soffrendo nel nostro Paese, la cooperazione allo sviluppo continua a essere necessaria per 1.300 milioni di persone che vivono in situazioni di povertà estrema in tutto il mondo". Quindi l'appello finale delle cinque organizzazioni cattoliche: "Vi invitiamo a celebrare, con i mezzi a vostra disposizione, questo gesto nelle parrocchie delle vostre diocesi. Come organizzazioni di cooperazione allo sviluppo, vogliamo associarci, proprio a partire da questo gesto, alla scommessa globale di tutte le organizzazioni allo sviluppo per lo sradicamento della povertà".
Portogallo: campagna europea in difesa della vita
La Conferenza episcopale portoghese (Cep) ha appoggiato la Giornata nazionale di raccolta di firme legata alla Petizione europea "Uno di noi", indetta domenica scorsa 6 ottobre, "contro il finanziamento di azioni dirette alla distruzione di embrioni umani". Trattandosi di un'iniziativa promossa della società civile in tutti i paesi dell'Unione europea, "per la promozione e la difesa della vita e della sua dignità, in tutte le sue età e situazioni", l'istituzione cattolica ha esortato il popolo cristiano e le persone di buona volontà ad aderire a "un impegno positivo e concreto", che ha avuto anche l'esplicito sostegno di Papa Francesco e della Santa Sede. Nelle ultime settimane, infatti, molti vescovi portoghesi hanno scritto lettere pastorali ai fedeli delle diocesi chiedendo loro di firmare la petizione. L'Iniziativa dei cittadini è uno strumento legislativo dell'Unione europea, approvato dal Trattato di Lisbona, che si propone di avvicinare le istituzioni dei diversi Paesi, e di migliorare la convivenza democratica. Alla petizione "Uno di noi" ha aderito anche la Federazione portoghese per la vita, la cui finalità statutaria è quella di "offrire protezione giuridica alla dignità, al diritto alla vita, e all'integrità di ogni essere umano dal suo concepimento, in tutte quelle aree di competenza nelle quali tale diritto si mostri necessario e rilevante". In tal senso, e in relazione al progetto europeo, la Federazione ha organizzato la quarta "Camminata per la vita in difesa dell'embrione umano", svoltasi il 5 ottobre a Lisbona.
Polonia: Varsavia ospita il "Cortile del dialogo"
Il cardinale Gianfranco Ravasi, insieme ad Andrea Riccardi della Comunità di Sant'Egidio (Roma), 1'11 e 12 ottobre prenderanno parte a Varsavia al "Cortile del dialogo", due giorni di discussioni e dibattiti organizzati dal Pontificio Consiglio per la cultura, il Centro Giovanni Paolo Il e la metropoli polacca. L'iniziativa, con il patrocinio del presidente della Polonia Bronislaw Komorowski, avrà come tema centrale la responsabilità per il mondo di ogni essere umano, indipendentemente dalla fede e dalle opinioni. Oltre agli incontri ufficiali, numerosi saranno i siti internet e i blog che permetteranno a tutti di seguire e prendere parte alla discussione, preparata sin dai primi di settembre con vari dibattiti aperti al pubblico e dedicati alle tematiche di fede e al dialogo del sacro con la cultura popolare. L'arcivescovo di Varsavia Kazimierz Nycz ha sottolineato che durante i numerosi incontri nell'ambito del "Cortile" la Chiesa "desidera portare avanti il dialogo con le persone di opinioni e fedi diverse così come con i non credenti".