La Discussione | 27 Ноября 2011 |
La presentazione |
Con la Comunità di S. Egidioè tornato lo “spirito di Assisi”
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È tornato a Napoli lo Spirito di Assisi. L’occasione è stata fornita dalla presentazione del volume “Lo Spirito di Assisi. Dalle religioni una speranza di pace”, curato dalla Comunità di Sant’Egidio che, come ha spiegato don Gino Battaglia direttore dell’Ufficio Ecumenismo e Dialogo della Cei, racconta il cammino degli incontri della preghiera per la pace organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio, tra l’evento storico dell’ottobre 1986 voluto da Giovanni Paolo II e l’ultimo incontro dello scorso 27 ottobre 2011 promosso da Benedetto XIV. Una novità dell’ultimo incontro è stato l’incontro con il pensiero laico.
E proprio da laico appassionato sostenitore di Giovanni XIII il professor Fulvio Tessitore dell’Università “Federico II” ha detto che l’evento di Assisi ha la sua genesi nel concilio e nella figura del “Papa buono”. Dialogare vuol dire fare i conti con la diversità e la diversità e con tutti i problemi che questo comporta, ha concluso l’ex senatore.
Alberta Levi Temin della Comunità Ebraica di Napoli, scampata alla razzia degli ebrei al ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, partendo dalla sua esperienza ha affermato che la pace va ricercata nelle differenze e nelle diversità degli uomini. Nasser Hidouri, Imam della Moschea di San Marcellino, ha sostenuto che il dialogo non è discussione ma è un camminare insieme, ed ha raccontato come in questi anni, tra tante difficoltà ha camminato con il parroco del suo paese e con la Comunità di Sant’Egidio che ha realizzato una scuola di italiano per stranieri tra i musulmani di San Marcellino.
Adolfo Russo, Vicario episcopale per la cultura dell’arcidiocesi di Napoli, ha detto che gli incontri di preghiera per la pace organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio che si svolgono in tre giorni, permettono ai partecipanti di conoscersi, di parlare guardandosi negli occhi praticando quello che è il “dialogo della vita”.
Fra Salvatore Vilardi, Superiore del Convento di Santa Chiara, ha ribadito che San Francesco è stato un antesignano del dialogo, stabilendo colloqui cordiali nell’incontro con il temuto sultano a Damietta in piena crociata nel 1219. Francesco non volle imporre punti di vista ma trovare punti su cui conversare per la pace. Il pellegrinaggio dei cercatori di pace continuerà l’anno prossimo nella città di Sarajevo, scenario in tempi antichi e recenti di incontri e scontri tra gli uomini.
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