Orthodox Metropolitan Bishop, Romanian Patriarchate
|
L’amore: essenza della vita
L’uomo è stato creato da Dio con una lacrima di amore.
Per questo il comandamento più grande che Dio ha dato all’uomo è stato quello di amare.
Verso chi e verso cosa l’uomo rivolge il suo amore?
Prima di tutto ama il suo Creatore e anche tutto ciò che Egli ha creato. Tra le creature speciali, quella più amata da Dio è l’uomo.
Per salvare l’uomo caduto nel peccato, il Padre ha mandato il suo Figlio, che attraverso il suo sacrificio libera l’uomo dalla morte eterna.
Attraverso l’amore di Dio e il Sacrificio del Figlio Suo, l’uomo è strappato dall’ombra della morte ed ammesso alla vita eterna.
Cristo non si è incarnato per salvare solo un uomo, ma ha voluto salvare il mondo intero.
Così sacrificio di Cristo non è limitato, ma universale, perchè il suo sacrificio si fonda sull’amore del Creatore.
Il sacrificio, se non è generato dall’amore, è solo un tragico suicidio.
Cristo non si è incamminato sulla Via della Croce per suicidarsi, ma per sacrificare se stesso perchè ci ama.
Attraverso ogni passo percorso sulla Via del Golgota, Cristo riversa su di noi il suo amore.
Ci sono uomini che oggi, nel nome di una pseudo-religione o una pseudo-fede, si suicidano e uccidono.
Questo non è un sacrificio perchè non è fondato su una delle virtù tra le più importanti - l’amore.
Costoro non amano, ma riversano e diffondono nel mondo l’odio, il sangue e le lacrime. Si tratta – possiamo oggi affermarlo – di una larga „globalizzazione della violenza”.
Queste azioni lasciano dietro di sè bambini orfani, madri piangenti, ferite e dolori nei cuori.
Sono trascorsi settanta anni da quando la più triste lacrima di odio è caduta sopra Hiroshima e Nagasaki. Lì dove è caduta quella lacrima di odio è emersa una parte dell’abisso, una parte di inferno.
Fin dove è arrivata la mente dell’uomo?! Ha creduto che fosse la più grande conquista della sua vita.
Si è ingannato, perchè non è questa la vocazione dell’uomo, quella di creare l’inferno sulla terra, ma di trasformare il deserto nel luogo di una carezza santa per quelli che vivono un tempo sulla terra.
L’uomo dal primo paradiso è caduto nelle braccia di sua madre ma sembra che voglia gustare molto di più il calice amaro dell’inferno. Sorge una domanda: quanto spazio hanno il paradiso e quanto l’inferno sulla terra?
La misura sarebbe data dal rapporto tra l’amore e l’odio sulla terra.
Gli astrofisici parlano di un’estensione dello spazio, ma noi, da un punto di vista morale, parliamo di un’estensione del male e dell’odio.
Quanto ancora Dio sopporterà l’odio nel giardino della Sua creazione?!
Per quanto tempo ci sarà ancora una lacrima di amore sulla terra?
Le grandi religioni di tutto il pianeta testimoniano che nelle loro radici c’è la pace.
Ma l’amore ha diversi volti, ha più sembianze?! E’ un’amore sincero o un amore che tradisce?!
No! L’amore è uno solo ed è santo; solo questo è l’amore.
In nome di quale amore oggi si uccide? In nome di quale fede oggi si uccide?
La fede e l’amore sono fiori della vita. Non distruggiamoli, ma coltiviamoli in ogni cuore, qui, sulla terra. C’è bisogno, ed è oggi la nostra responsabilità, c’è bisogno di „globalizzare l’amore” di „globalizzare la solidarietà”!
La Terra, come pianeta, è stata creata come una casa d’amore. Alle porte di questa casa dell’amore battono senza sosta oggi i pugni stretti dell’odio.
Cristo è stato crocifisso sulla croce con le mani aperte, non con i pugni chiusi. Le Sue mani Sante erano aperte per accarezzarci, non per colpirci.
Nei conflitti di oggi si conquistano meno territori, ma si rapiscono molte più menti e cuori.
Nelle vene dell’uomo ha iniziato a scorrere il Male e non l’amore di cui è stato creato.
L’uomo moderno conquista sempre molto più denaro che considera un valore assoluto.
Con esso vende e compra, non il pane come prima, ma ora compera le coscienze e i cuori.
Per i potenti del mondo i soldi sono un valore supremo. L’amore non ha posto nei loro palazzi e nelle loro case. Per loro la vita dei loro simili conta meno dei soldi.
Gli uomini più soli sulla terra - che meno vivono la solidarietà verso i loro simili - sono quelli che posseggono le più grandi ricchezze e le somme più immense di denaro. Nella loro solitudine non possono amare, ma solo possono dominare i ricchi e gli uomini.
I ricchi del mondo non conoscono la solidarietà, l’amore verso i propri simili, specialmente verso quelli che sono nel bisogno.
Non conoscono neanche la solidarietà dell’aiuto reciproco tra simili e nè il sentimento santo dell’amore.
I beni materiali di questo mondo devono essere considerati come doni dell’amore di Dio. Così quello che hai ricevuto in dono non sarebbe conveniente offrirlo sempre in dono al tuo simile che si trova nel bisogno?
Il dono fatto al tuo simile è un dono che tu offri a Dio.
I tuoi doni offerti ai tuoi simili giungono a Dio. Solo dalla mano del tuo simile Dio riceve il dono. A Dio tu non puoi offrire un dono se non è frutto del tuo amore verso il prossimo che è nel bisogno.
La mano del povero è la mano di Dio protesa verso di te, che ti chiede amore e solidarietà per il tuo prossimo.
Diciamo che abbiamo superato l’epoca della schiavitù, quando gli uomini potevano essere venduti ai mercati. Oggi gli uomini si vendono da soli per i soldi; vendono la loro vita e la loro coscienza.
Per alcuni, oggi, gli uomini sono solo un numero e sono inseriti nelle memorie dei computer, quindi trasferiti dallo spazio dell’amore allo spazio elettronico, dalla vita in uno spazio virtuale freddo e vuoto dove l’amore non ha posto.
Oggi, in nord Africa, sono apparsi, dopo molti secoli, accampamenti di rifugiati che, a causa della povertà, danno gli ultimi soldi a loro disposizione per fuggire dalle armi e dall’odio e per spostarsi verso un’altra riva più tranquilla, l’ Europa.
Invece qui, indirettamente, i padroni degli schiavi vendono gli uomini, e gli uomini vendono se stessi insieme alle loro mogli e ai loro figli. Viviamo alcuni dei giorni più tragici della nostra storia moderna, della storia del ventunesimo (XXI) secolo.
Un secolo di progresso tecnico, ma anche di profondo degrado morale. Questi avvenimenti nel nord dell’Africa ci ricordano altri tempi, da molto trascorsi, quando gli schiavi in Africa si cacciavano ed erano venduti oltre l’Atlantico.
Il Mare Mediterraneo è divenuto oggi il luogo più tragico nel mondo.
Il nostro atteggiamento di indifferenza di fronte a questi avvenimenti, l’atteggiamento troppo ancora diffuso in Europa oggi di fronte all’emigrazione di paesi con un profondo carattere cristiano, che sono stati la culla del cristianesimo, è una vergogna e tradisce la vera immagine dell’uomo come creatura di Dio, frutto del suo nell’amore.
Sembra sia iniziata una nuova era: al posto dell’amore, appare all’orizzonte l’indifferenza verso i nostri simili che vivono i grandi drammi di questo secolo.
Forse non hanno più posto i valori del Vangelo nel mondo?! Non ha più senso la SILIDIARIETA’? Non è forse Gesù a seminare nel nostro cuore l’amore e la pace?!
Sappiamo che Cristo non è ancora accolto in molti luoghi sulla terra, ma sono convinto che le Sue parole possono penetrare nel cuore più impietrito. Cristo non ha desiderato conquistare il mondo con la spada ma con il potere delle Sue parole che attraggono i cuori degli uomini ed in essi lasciano posare un’aura di amore.
Oggi assistiamo alla globalizzazione dell’indifferenza e dell’odio e meno alla globalizzazione dell’amore e della solidarietà umana.
Sono molti gli organismi internazionali che bussano alle porte di questo mondo secolarizzato e nessuno apre loro.
Queste organizzazioni non sono rappresentative solo di una religione,ma di molte, infatti le grandi religioni hanno al centro dell’attenzione l’uomo come persona. Le religioni – questa è la sfida che tutti noi oggi dobbiamo raccogliere – debbono essere capaci di generare i più alti sentimenti di amore, di solidarietà e di reciproco aiuto umano. Credo che questo mondo cambierà, cambierà il suo volto solo quando potremo realizzare la globalizzazione dell’amore.
Amando guadagneremo il mondo e la vita eterna
Dissetiamoci alla fonte dell’amore per non essere tormentati dalla sete nella via verso l’eternità!
|