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7 Septembre 2009 09:30 | Hotel de Ville de Cracovie – Salle B

Intervento



Vincenzo Scotti


Sous-secrétaire d’Etat aux Affaires Etrangers, Italie

-    La ricerca e l’incoraggiamento del dialogo costituisce da sempre una precisa direttrice della politica estera italiana e non solo in America latina: la nostra azione diplomatica tende a valorizzare logiche inclusive e non esclusive, proprio nella consapevolezza che solo la condivisione di principi fondamentali può divenire base di un sistema di relazioni internazionali più solido e soprattutto maggiormente idoneo alla salvaguardia della sicurezza ed allo sviluppo di una comune prosperità.

-    Tale linea trova feconda applicazione, in particolare, nei nostri rapporti con i Paesi latino-americani e caraibici, tradizionalmente assai intensi per un complesso di ragioni storico-culturali. Nell’ambito di tali contatti, l’Italia sollecita sistematicamente i Governi dell’area a rendere i rispettivi meccanismi interni di dialogo quanto più possibile sviluppati, elastici ed organici in aderenza alle caratteristiche di una moderna democrazia. Tale tematica appare di evidente attualità ed importanza nel sub-continente latino-americano in quanto in molti Paesi dell’area ha preso forma negli ultimi anni quel fenomeno che può essere definito “il paradosso della democrazia”: libere elezioni hanno infatti portato al Governo - e successivamente riconfermato – leaders politici che hanno ispirato la loro azione ad un crescente populismo autoritario e tribunizio, che ha ristretto gli spazi di pluralismo, specie nel settore dell’informazione.

-    In tale ottica, l’azione dell’Italia trova piena corrispondenza in sede europea ed il nostro contributo a Bruxelles affinché l’America Latina acquisti maggiore centralità nell’agenda comunitaria è puntuale ed apprezzato. Il dialogo che l’Unione Europea stabilisce con i singoli Paesi dell’area, così come con i Gruppi regionali (si vedano in particolare i negoziati in corso con il Mercosur, con il CAN e con i Paesi centroamericani) non è infatti finalizzato al solo rafforzamento dei meccanismi di collaborazione commerciale ed industriale, attraverso la possibile creazione di aree di libero scambio, ma si prefigge altresì di elevare gli standard di democrazia, rispetto dei diritti umani e stato di diritto presso gli Stati in questione. Economia e politica sono dunque pilastri complementari ed imprescindibili dell’approccio europeo verso l’America Latina, in piena sintonia con i convincimenti che il Governo italiano ha sempre evidenziato in proposito. I grandi esercizi di dialogo bi-regionale Europa-America Latina, quali il meccanismo dei Vertici UE-LAC e UE-Gruppo di Rio, rispondendo a tali logiche “allargate”, si pongono dunque quale ulteriore fattore di stimolo ed incoraggiamento alla crescita del dialogo con tali Paesi e all’interno di tali Paesi.

-    L’Italia è da sempre in prima linea nell’offrire le proprie esperienze ai Governi dell’area nelle numerose occasioni di dialogo bilaterale, che trovano coronamento in particolare nelle Commissioni miste e meccanismi di consultazione rafforzata in vigore con i Paesi latino-americani, ove aspetti politici, economico-finanziari, migratori e culturali sono oggetto di contestuale approfondimento al fine di pervenire ad un rafforzamento del quadro della collaborazione bilaterale nei vari settori in cui esso si articola.

-    L’osmosi di esperienze e la riflessione congiunta su tematiche di mutuo interesse con i Paesi latino-americani si realizza inoltre assai efficacemente nell’ambito dell’Istituto Italo-latinoamericano (IILA), l’unica organizzazione internazionale in Europa esclusivamente dedicata all’America Latina. Giova in proposito rammentare che l’IILA è stato fondato su felice intuizione dell’Italia nel 1966 ed è tuttora finanziato in misura prevalente dal Governo italiano, che tiene a valorizzarlo proprio quale stabile strumento di dialogo con i Paesi della regione.

-    Più giovane espressione della diplomazia latinoamericana dell’Italia è inoltre la Conferenza nazionale Italia-America Latina, anch’essa pienamente figlia della logica “inclusiva” che contrassegna l’approccio italiano verso l’area. Ideale proscenio per lo sviluppo di tematiche di comune interesse e l’approfondimento di relazioni bilaterali con i Paesi della regione, essa si svolge con cadenza biennale e ne è attualmente in preparazione la IV edizione, in programma a Milano il 2-3 dicembre. Ben può dirsi – tornando al titolo del presente intervento – che la Conferenza nazionale vuole porsi al servizio del dialogo con l’America Latina ed al contempo contribuire al rafforzamento nell’area di istituzioni politiche che fanno del dialogo e del confronto propri valori irrinunciabili, respingendo ogni tentazione plebiscitaria, da sempre viatico di pericolose involuzioni illiberali. In una regione che ha sovente conosciuto il dramma di sistemi autoritari, di regimi militari e di caudillismi di diverso colore, il cammino del dialogo è al contempo un percorso di speranza ed un definitivo affrancamento da un passato travagliato e lacerante.




Cracovie 2009

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