La Bibbia


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La preghiera

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Dal libro di Tobia 3, 1-17

1Con l'animo affranto dal dolore, sospirai e piansi. Poi presi a dire questa preghiera di lamento: 2"Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via � misericordia e verit�. Tu sei il giudice del mondo. 3Ora, Signore, ricordati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri. 4Violando i tuoi comandi, abbiamo peccato davanti a te. Tu hai lasciato che ci spogliassero dei beni; ci hai abbandonati alla prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi. 5Ora, nel trattarmi secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perch� non abbiamo osservato i tuoi decreti, camminando davanti a te nella verit�. 6Agisci pure ora come meglio ti piace; d� ordine che venga presa la mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poich� per me � preferibile la morte alla vita. I rimproveri che mi tocca sentire destano in me grande dolore. Signore, comanda che sia tolto da questa prova; f� che io parta verso l'eterno soggiorno; Signore, non distogliere da me il volto. Per me infatti � meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia e cos� non sentirmi pi� insultare!".

7Nello stesso giorno capit� a Sara figlia di Raguele, abitante di Ecb�tana, nella Media, di sentire insulti da parte di una serva di suo padre. 8Bisogna sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: "Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei gia stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto godere. 9Perch� vuoi battere noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non abbiamo mai a vedere n� figlio n� figlia". 10In quel giorno dunque essa soffr� molto, pianse e sal� nella stanza del padre con l'intenzione di impiccarsi. Ma tornando a riflettere pensava: "Che non abbiano ad insultare mio padre e non gli dicano: La sola figlia che avevi, a te assai cara, si � impiccata per le sue sventure. Cos� farei precipitare la vecchiaia di mio padre con angoscia negli inferi. Far� meglio a non impiccarmi e a supplicare il Signore che mi sia concesso di morire, in modo da non sentire pi� insulti nella mia vita". 11In quel momento stese le mani verso la finestra e preg�: "Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto � il tuo nome nei secoli. Ti benedicano tutte le tue opere per sempre. 12Ora a te alzo la faccia e gli occhi. 13D� che io sia tolta dalla terra, perch� non abbia a sentire pi� insulti. 14Tu sai, Signore, che sono pura da ogni disonest� con uomo 15e che non ho disonorato il mio nome, n� quello di mio padre nella terra dell'esilio. Io sono l'unica figlia di mio padre. Egli non ha altri figli che possano ereditare, n� un fratello vicino, n� un parente, per il quale io possa serbarmi come sposa. Gia sette mariti ho perduto: perch� dovrei vivere ancora? Se tu non vuoi che io muoia, guardami con benevolenza: che io non senta pi� insulti".

16In quel medesimo momento la preghiera di tutti e due fu accolta davanti alla gloria di Dio 17e fu mandato Raffaele a guarire i due: a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perch� con gli occhi vedesse la luce di Dio; a dare Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di Tobi, e a liberarla dal cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti, spettava a Tobia di sposarla, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora Tobi rientrava dal cortile in casa e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo dalla camera.

 

 

Tobia
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