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Dankliturgie bij de 50e verjaardag van de Gemeenschap van Sant'Egidio

10 Februari om 17.30 uur in de Basiliek Sint-Jan van Lateranen

Over enkele dagen de derde missie van Sant'Egidio voor de Rohingya vluchtelingen

'VREDE IN ALLE LANDEN': 1 januari, vredesmars voor een wereld die in staat is te verwelkomen en integreren

Op de eerste dag van het nieuwe jaar zijn er manifestaties op alle continenten om de boodschap van paus Franciscus te ondersteunen

 
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19 September 2016 16:30 | Auditorium Grand Hotel Congressi

Intervento di Tamar Mikalli


Tamar Mikalli


Witness, Syria

CARISSIMI FRATELLI E SORELLE, PACE E BENE.

MI CHIAMO TAMARA MIKALLI ISTAMBULIAN. SONO UNA DONNA SIRIANA DI ALEPPO.

ALEPPO E' UNA PAROLA CHE MI FA VOLARE SULLE ALI DEI RICORDI DELL'INFANZIA E DELLA GIOVENTU'. E' LA CITTA' DOVE SONO NATA E CRESCIUTA, DOVE SONO ANDATA A SCUOLA , ELEMENTARE , MEDIA E SUPERIORE,
DOVE HO ACQUISITO LA CONOSCENZA LA SCIENZA E HO AVUTO TANTI AMICI.
LAVORAVO COME INSEGNANTE PRIVATA CON I GIOVANI.
HO LAVORATO IN TEATRO COME ASSISTENTE DI CAMPO : AIUTAVO I BAMBINI A RECITARE NELLE SCENE IN COSTUME, E' STATA UN'ESPERIENZA UTILE PER ME.
CI SIAMO DIVERTITI CON LE NOSTRE ATTIVITA' ARTISTICHE E TEATRALI.

ALEPPO E' LA CITTA' IN CUI MI SONO SPOSATA E DOVE HO COSTRUITO LA MIA FAMIGLIA. AVEVO UNA CASA DOVE VIVEVO CON MIO MARITO IN UN BEL QUARTIERE , A MIDAN. AVEVO MOLTI AMICI E VICINI .
IO E MIO MARITO LAVORAVAMO TRANQUILLAMENTE.

AD ALEPPO AVEVO TANTI AMICI CRISTIANI E MUSULMANI. ORA FARE QUESTA DIFFERENZA MI FA TANTO MALE PERCHE' NOI VIVEVAMO L'UNO CON L'ALTRO SENZA NOMINARE LA NOSTRA RELIGIONE.
ERAVAMO COME FRATELLI CI INCONTRAVAMO SPESSO PER ANDARE AL RISTORANTE O A VISITARE LE NOSTRE CASE .
AVEVAMO MOLTI VICINI E CI AIUTAVAMO A VICENDA...
ERAVAMO COME UNA FAMIGLIA, CONDIVIDEVAMO LE PREOCCUPAZIONI, I DOLORI E LE GIOIE .OGNUNO DI NOI ESERCITAVA LE SUE TRADIZIONI LIBERAMENTE IN UNA TERRA CHE DA TANTI SECOLI ACCOGLIE LE CULTURE E LE RELIGIONI FORMANDO UN MOSAICO INSEPARABILE...

POI UN GIORNO E' SCOPPIATA LA GUERRA. 
NON ABBIAMO NEANCHE CAPITO BENE PERCHE' E' INIZIATA. 
NON CI ASPETTAVAMO CHE DURASSE A LUNGO , SOPRATTUTTO AD ALEPPO. 
I GRUPPI ARMATI HANNO COMINCIATO A MANDARE BOMBE SUL NOSTRO QUARTIERE E A COLPIRE I PALI DELL' ELETTRICITA'. NON C'ERA PIU' CORRENTE ELETTRICA. OGNI MATTINA IO PREGAVO PER MIO MARITO, CHE TORNASSE SANO E SALVO DAL LAVORO PER PORTARE IL PANE QUOTIDIANO.

QUANTE VOLTE SONO CADUTE BOMBE PROPRIO NELLA NOSTRA VIA , QUANTE VOLTE ABBIAMO SENTITO IL GRIDO DI UNA MADRE CHE PIANGEVA PER I PROPRI FIGLI E IL GRIDO DEI BAMBINI.
DA OGNI PARTE C'ERA TANTA PAURA.
POI HANNO TAGLIATO L'ACQUA HANNO CIRCONDATO LA CITTÀ E IMPEDITO L'ARRIVO DEGLI AIUTI UMANITARI.

LA SOFFERENZA DEI RESIDENTI E' DIVENTATA OGNI GIORNO PIU' GRANDE, TUTTAVIA LA SPERANZA CI HA SOSTENUTI, CI SIAMO AIUTATI A VICENDA E QUANDO I PESANTI BOMBARDAMENTI ERANO PIU' VICINI CI VEDEVAMO IN CASA NOSTRA CONDIVIDEVAMO IL PANE E L'ACQUA E CI INCORAGGIAVAMO A VICENDA PREGANDO.

LE OPPORTUNITA' DI LAVORO SONO DIMINUITE PRESTO E NON ERA PIU' POSSIBILE VIVERE LI'.

COSI’ ABBIAMO CHIESTO AIUTO ALLA CHIESA FRANCESCANA E A QUELLA ARMENA.
ANCHE NOI ABBIAMO COMINCIATO AD AIUTARE COME VOLONTARI I BISOGNOSI, 
PREPARANDO GENERI DI SOCCORSO.
NON C'ERA PIU' UN LUOGO SICURO PER FAR GIOCARE I BAMBINI E IL PARROCO HA APERTO LORO LA SALA DELLA CHIESA E HA INIZIATO UN CORSO DI CATECHISMO .
MIO MARITO ED IO CON ALCUNI COLLEGHI , ABBIAMO DECISO DI AIUTARE QUESTI BAMBINI, PER AIUTARLI A SOPPORTARE IL PESO DELLA GUERRA E RIPORTARE IL SORRISO SULLE LORO LABBRA E LA GIOIA.

COSI’ ABBIAMO VISSUTO TRE ANNI IN MISERIA , INTENSIFICATA DAL CONFLITTO.

MA POI LA CASA DELLA MIA FAMIGLIA E' STATA DISTRUTTA DA UN MISSILE: TUTTI I MIEI RICORDI DI INFANZIA , IN UN MINUTO SONO ANDATI PERSI.
RINGRAZIO DIO CHE SIAMO TUTTI VIVI .

ALLORA ABBIAMO DECISO DI LASCIARE LA SIRIA E ANDARE IN LIBANO.
E' STATA UNA DECISIONE MOLTO DIFFICILE PER NOI , PERCHE' DOVEVAMO LASCIARE TUTTI I NOSTRI BENI , I RICORDI, I PARENTI, GLI AMICI, TUTTI I BAMBINI CON I QUALI AVEVAMO TRASCORSO LA GIOIA E IL DOLORE , E ANCHE I NOSTRI SOGNI ( PROGETTI) DI FUTURO. 

DIRE ADDIO E' SUFFICIENTE? 
DIRE ADDIO NON E' SUFFICIENTE, MA NON HO TROVATO ALTRE PAROLE PER ESPRIMERE LE MIE SENSAZIONI …
ADDIO ALLA MIA AMATA PATRIA , ADDIO DAL PIU' PROFONDO DELLA MIA ANIMA.
COSI' SIAMO STATI COSTRETTI A PARTIRE PER IL LIBANO E SIAMO RIMASTI LI' PER DUE ANNI. ABBIAMO COMINCIATO A LAVORARE, ABBIAMO CONOSCIUTO ALTRE PERSONE MA NON ERA LA STESSA COSA.

POI ABBIAMO CONOSCIUTO LA COMUNITA' DI SANT'EGIDIO, LA SIGNORA MARIA E SIMONE. LORO CI HANNO AIUTATO TANTO E SONO STATI PER NOI COME ANGELI CUSTODI.

CI HANNO PARLATO DEL PROGETTO DEI CORRIDOI UMANITARI ERA L'UNICA VIA DI USCITA PER POTER VIVERE UNA VITA NUOVA.
VORREI RINGRAZIARE LA COMUNITA' DI SANT'EGIDIO LE CHIESE EVANGELICHE E LA TAVOLA VALDESE PER AVERCI RIDATO IL SORRISO CHE AVEVAMO PERSO A CAUSA DELLA GUERRA DELL'ODORE DELLA POLVERE DA SPARO MESCOLATA CON IL SANGUE . 
O SIGNORE PREGO CHE LA PACE E L'AMORE TORNINO NEL MIO PAESE .

NOI VOGLIAMO ESSERE GENTI DI PACE PREGANDO CON LE PAROLE DI SAN FRANCESCO DI ASSISI E DICENDO : 
O SIGNORE FA' DI ME UNO STRUMENTO DELLA TUA PACE.

 

#peaceispossible #thirstforpeace
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