Sabato 12 settembre, i principali leaders delle religioni in Bénin hanno risposto all’invito della Comunità di Sant’Egidio a vivere gli uni accanto agli altri lo Spririto di Assisi in comunione con l’Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace di Tirana .
Erano presenti all’incontro il Segretario Generale del quadro di concertazione delle confessioni religiose del Bénin, il Presidente dell’Associazione delle Religioni Endogene, di «Religioni per la Pace – Benin » (RPP), i rappresentanti della Chiesa Metodista, dei cristiani ortodossi, della Arcidiocesi di Cotonou e numerose altre associazioni laiche e della società civile.
Dai numerosi interventi emerge che la coabitazione deve essere possibile e che non si deve in alcun caso rassegnarsi alla guerra e alla violenza. I leaders presenti alla “Casa del Sogno” della Comunità di Sant’Egidio hanno affermato in modo unanime che “la pace è sempre possibile” e che coloro che uccidono in nome di Dio non sono veri credenti.
In particolare l’Imam della Moschea Centrale di Calavi ha affermato “quelli di Boko Haram non sono musulmani poiché un musulmano non uccide; Dio ha detto: colui che uccide un uomo uccide l’umanità intera”.
In questo spirito di rivolta contro la violenza e la guerra i differenti rappresentanti delle religioni hanno ribadito il loro sostegno all’iniziativa della Comunità. Tutti infine hanno pregato per la Pace in Bènin soprattutto in questa vigilia tumultuosa delle elezioni presidenziali, ma anche per la Pace nel mondo intero. La cerimonia si è conclusa con la firma dell’Appello di Pace e il lancio della colomba segno di benedizione e di pace su tutti i popoli.
L’avvenimento ha avuto una larga copertura mediatica, con la presenza di due televisioni, della radio e di giornalisti.
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