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9 Luglio 2012 | GOMA, REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

Nel nome di Floribert, giovane di Sant'Egidio ucciso cinque anni fa, un segno di speranza per i profughi

Mentre nel Nord Kivu riprendono i combattimenti, la scuola intitolata a Floribert Bwana Chui, è luogo di accoglienza per bambini e famiglie che fuggono dalla guerra

 
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L’8 luglio è stato il quinto anniversario della morte di Floribert Bwana Chui, ucciso nel 2007 perché si è rifiutato di accettare di farsi corrompere per far passare delle partite di cibo avariato che avrebbe nuociuto alla popolazione di Goma. Il suo lavoro era quello di verificare la qualità delle derrate alimentari in transito sulla frontiera e certificarne la buona qualità. Il mese prima della sua morte, il suo servizio tecnico aveva stilato un rapporto molto dettagliato su delle importanti partite di riso e di zucchero avariato. Floribert aveva ricevuto telefonate e pressioni per chiudere un occhio dietro un lauto compenso. Ma non ha accettato la corruzione per non rinunciare al suo essere cristiano e ha fatto distruggere tutte le derrate andate a male. Pubblicamente aveva affermato che la salute dei cittadini valeva di più della somma di denaro che gli era stata offerta, perché la vita delle persone non ha prezzo. Sabato 7 luglio del 2007, si è presentato ad un appuntamento. Per tutta la giornata di domenica 8 non si sono avute sue notizie e lunedì pomeriggio verso le 15:00 hanno ritrovato il suo corpo sulle rive del lago, non lontano dalla frontiera.

Floribert aveva conosciuto la Comunità di Sant’Egidio nel 2000. Studiava diritto e faceva parte di un gruppo di studenti universitari piuttosto impegnati. Lo colpì la proposta della Comunità di seguire il Vangelo e mettersi al servizio dei più poveri a cominciare dai bambini. Si era quindi particolarmente impegnato per recuperare i bambini di strada con la Scuola della Pace animata dalla Comunità di Sant’Egidio. Era attivamente e fraternamente presente nella vita della Comunità, di cui amava con entusiasmo la preghiera e gli incontri con gli altri giovani, senza distinzioni etniche o nazionali. Ed è con la Comunità che ha cominciato a maturare un senso cristiano della vita a partire dalla lettura della Scrittura e dall’amicizia con i poveri. Qui ha imparato l’importanza di non vivere solo per sé secondo l’insegnamento del Signore Gesù che insegna ai suoi discepoli “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt.10,8), e che: “Si è più beati nel dare che nel ricevere” (At.20,35).

Ogni anno ricordiamo il suo sacrificio, e abbiamo intitolato a lui una scuola per i bambini dei profughi nel quartiere periferico di Mugunga, e un centro DREAM, per la cura dell’AIDS, a Kinshasa, dove “tutto è gratuito” e la vita delle persone e la loro salute non ha prezzo. Quest’anno però questo anniversario è stato segnato da una intensa preghiera per la pace. Infatti a partire dalla fine del mese di aprile sono ricominciati i combattimenti tra i vari gruppi armati che operano nella regione e le truppe regolari del governo di Kinshasa. Nelle ultime settimane è aumentato però il numero delle diserzioni nelle fila dell’esercito regolare e questo ha di fatto accresciuto l’instabilità e l’aumento della violenza.

Questa nuova escalation del conflitto ha provocato un nuovo spostamento di popolazione. Un gran numero di profughi si è accampato nuovamente attorno alla città di Goma, e in particolare nella zona di Mugunga. Attualmente attorno alla Scuola l’effettivo dei profughi conta circa 1440 nuclei familiari (cioè 10000 persone). Tra di loro si conta una maggioranza di bambini (5207), alcuni con le loro famiglie altri non accompagnati.

Un bel gruppo di questi bambini sono stati subito inseriti nella scuola e già dal mese di maggio hanno potuto fare alcune lezioni. Una parte della Scuola è stata messa a disposizione dei profughi per delle situazioni di prima necessità. Effettivamente gli scontri continuano nel territorio del Masisi e ogni giorno arrivano nuove famiglie. La situazione resta difficile e manca un coordinamento organizzato per gli aiuti, e un qualsiasi sistema di sicurezza. Nonostante questo abbiamo fatto in modo che le lezioni proseguissero anche in questa situazione di emergenza per arrivare alla fine dell’anno.  

Proprio il 7 luglio, alla vigilia dell’anniversario della morte di Floribert abbiamo tenuto la proclamazione dei risultati della fine dell’anno scolastico 2011-2012.

 

sant'egidio scuola floribert a Goma RDCSu 225 studenti che hanno partecipato agli esami di fine anno, 192 sono stati promossi, e tutti i 28 studenti della 6° classe hanno superato il test nazionale per l’ingresso alle Scuole Superiori. Questa è una grande soddisfazione e un segno di speranza che mostra come la cultura, nel segno della pace e del convivere, alla scuola della Comunità, rappresenta una luce di speranza anche in mezzo al rumore delle armi.

 


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