| 4 Februar 2010 |
«Ad Haiti no agli aiuti militarizzati» |
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ROMA — «No a una militarizzazione degli aiuti e a una ricostruzione che non rispetti la dignità della popolazione di Haiti». Ma, soprattutto, nessuna «indegna» polemica sugli aiuti internazionali diretti ad Haiti, le cui vittime accertate sono ormai oltre 200 mila Piuttosto «bisogna fare attenzione alle adozioni dei bambini». Monsignor Pierre Dumas è un testimone autorevole della tragedia che si è consumata a Portau-Prince. Non solo perché è vescovo dell'isola Icaraibica devastata dal terremoto, ma perché è anche responsabile della Caritas di Haiti. Arriva a Roma per partecipare a un convegno della Comunità di Sant'Egidio, che nell'isola è presente da anni e ha avviato una vasta rete di adozioni a distanze, incontra il Papa a San Pietro e subito dopo approfitta per lanciare un accorato appello a tutti i Paesi che vogliono aiutare: «Sono tre milioni e mezzo le persone colpite direttamente o indirettamente dal terremoto. Non è il tempo delle speculazioni, delle questioni di leadership». E sui bambini: «C'è modo e modo di adottarli. Occorre sempre tenere in conto i criteri di dignità e di rispetto umano. Non bisogna incoraggiare le adozioni senza documenti».
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