La Comunità di Sant'Egidio, che dal 2008 conduce una scuola di italiano a diverse centinaia di migranti, accoglie l'invito di Papa Francesco rivolto negli scorsi giorni a Firenze: «Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà. L'umanesimo cristiano che siete chiamati a vivere afferma radicalmente la dignità di ogni persona come Figlio di Dio».
E proprio con questo spirito che nasce un'esperienza di vicinanza ai profughi della nostra città: lezioni di italiano che si terranno sabato, in via Montedoro 15. I profughi che parteciperanno alle lezioni sono 30, sono ospitati dal Cesdi e provengono dalla Libia.
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