Anche in Pakistan, Sant'Egidio, ha rivolto la sua attenzione ai più poveri nel mese di Ramadan, esprimendo così lo spirito di rispetto e dialogo raccomandati nel messaggio di papa Francesco. Molte le iniziative in tutto il Paese.
A Sargodha è stata organizzata una cena con anziani e bambini poveri nell'ospedale di Azeem (Fatima Hospital). Erano circa 70 invitati, molti hanno benedetto la Comunità che ogni anno si ricorda di loro in questa festa molto importante. Quest'anno poi è venuto anche il nuovo sindaco della città che all'inizio della cena ha ringraziato la Comunità per le attività che svolge a favore dei poveri.
Anche a Lahore, recentemente teatro di violenze contro i cristiani, la Comunità di Sant'Egidio ha offerto questo segno di pace e di riconciliazione, visitando alcune famiglie mussulmane povere e celebrando insieme la fine del Ramadan. Anche qui tutti hanno ringraziato per il cibo offerto e per l'amicizia.
A Sialkot, dove nelle ultime settimane si è verificato un alluvione, Khayam e alcuni della Comunità sono andati a trovare alcune famiglie di sfollati in una zona. Per la fine del Ramadan hanno portato cose da mangiare, riso, farina, olio e zucchero per un mese.
In un Paese in cui le violenze tra gruppi religiosi sono purtroppo all'ordine del giorno, e in cui i cristiani sono una piccola e povera minoranza, questi gesti assumono un significato tutto particolare e rappresentano un segno di speranza a cui siamo tutti invitati a guardare. |