È una mobilitazione in piena regola quella che si sta registrando a Catania nell'imminenza dell'arrivo della nave CStar del movimento "Generazione identitaria", contrario alle politiche di accoglienza ai migranti, preannunciato per oggi ma non confermato dalle autorità competenti, Capitaneria di Porto "in primis". E, a riguardo, proprio ieri, intervenendo a Catania, Emma Bonino ha riferito che la nave in questione si trova ancora nel Canale di Suez.
Ampio il cartello delle associazioni in allarme che ha diramato una nota che comincia con un monito rivolto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Impedire alla nave C- Star di "Generazione Identitaria" - si legge nel documento diffuso - l'utilizzo delle infrastrutture portuali di Catania e prendere posizione in tal senso verso le autorità competenti». Perentorio l'appello sottoscritto da Rete Antirazzista Catanese, comitato NoMuos/NoSigonella, Catania Bene Comune, Usb federazione catanese, Città felice, La RagnaTela, Cobas Scuola, Prc, Pci, Briganti rugby Librino, Librineria, "Mundis pacem", Open Mind lgbt, Femministorie, Movimento Laikal, Collettivo politico Experia, Comunità di Sant'Egidio e Arci Catania.
«Siamo in presenza, purtroppo, di due Italie - afferma Sebastian Intelisano, della comunità di Sant'Egidio - in assoluto contrasto tra loro. Da un lato, una che vuole inasprire la tensione sul tema dei migranti, anche perché si avvicinano scadenze elettorali (in Sicilia si voterà ad inizio novembre per le regionali, ndr); dall'altro, ricordo che sono centinaia i giovani, non solo della nostra comunità, che si impegnano a sostegno dei minori non accompagnati che giungono da lontano. Ovviamente - sottolinea Intelisano - ci preoccupa una sorta di nave contro-Ong che possa arrivare a Catania, sede della "Tre giorni senza frontiere", nostra manifestazione in programma dal 9 al 12 agosto prossimi».
Gaetano Rizzo
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