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Dal primo libro dei Maccabei 15, 1-41

1Antioco, figlio del re Demetrio, invi� lettere dalle isole del mare, a Simone sommo sacerdote ed etnarca dei Giudei e a tutto il popolo, 2il cui contenuto era del seguente tenore: "Il re Antioco a Simone sommo sacerdote ed etnarca e al popolo dei Giudei salute. 3Poich� alcuni uomini pestiferi si sono impadroniti del regno dei nostri padri, voglio rivendicare i miei diritti sul regno, per ricostruirlo com'era prima; ho reclutato un esercito ingente di mercenari e allestito navi da guerra. 4E' mia volont� sbarcare nella regione, per punire coloro che hanno rovinato il nostro paese e desolato molte citt� nel mio regno. 5Ora ti confermo tutte le esenzioni che ti hanno concesse i re miei predecessori, e tutti gli altri esoneri dai doni. 6Ti concedo di batter moneta propria con corso legale al tuo paese; 7Gerusalemme e il suo santuario siano liberi; tutti gli armamenti che hai preparato e le fortezze che hai costruite e occupi, restino in tuo possesso. 8Quanto devi al re e i debiti che potrai avere verso il re in avvenire da ora e sempre ti sono rimessi. 9Quando poi avremo preso possesso del nostro regno, onoreremo te, il tuo popolo e il tempio con grandi onori, cos� da render chiara la vostra gloria in tutta la terra".

10Nell'anno centosettantaquattro Antioco entr� nella terra dei suoi padri e si schierarono con lui tutte le milizie, cos� che pochi rimasero con Trifone. 11Antioco si diede ad inseguirlo e quegli dovette fuggire e venne fino a Dora situata sul mare, 12perch� vedeva che i mali si addensavano su di lui, mentre le truppe lo abbandonavano. 13Antioco pose il campo contro Dora, avendo con s� centoventimila armati e ottomila cavalli. 14Egli circond� la citt� mentre le navi attaccarono dal mare; fece cos� pressione contro la citt� dalla terra e dal mare, non lasciando pi� entrare n� uscire nessuno.

15Intanto arrivarono da Roma Numenio e i suo compagni, portando lettere per i re dei vari paesi. Esse dicevano:

16"Lucio console dei Romani al re Tolomeo salute. 17Gli anziani dei Giudei sono giunti a noi come amici nostri e alleati, a rinnovare l'antica amicizia e alleanza, inviati da Simone sommo sacerdote e dal popolo dei Giudei. 18Essi hanno portato uno scudo d'oro di mille mine. 19E' piaciuto a noi di scrivere ai re dei vari paesi, perch� non procurino loro del male, n� facciano guerra alle loro citt� o alla loro regione, n� prestino alleanza a chi entri in guerra con loro. 20Ci � parso bene accettare da essi lo scudo. 21Se pertanto uomini pestiferi sono fuggiti dalla loro regione presso di voi, consegnateli a Simone, perch� ne faccia giustizia secondo la loro legge".

22Uguali espressioni scrissero al re Demetrio, ad Attalo, ad Ariarate e Arsace 23e a tutti i paesi: a Sampsame, agli Spartani, a Delo, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Pamfilia, alla Lidia, ad Alicarnasso, a Rodi, a Faselide, a Coo, a Side, ad Arado, a Gortina, a Cnido, a Cipro e a Cirene. 24Copia di queste lettere avevano trascritto per Simone sommo sacerdote.

25Antioco dunque teneva il campo contro Dora da due giorni, lanciando continuamente contro di essa le schiere e costruendo macchine; aveva precluso a Trifone ogni possibilit� di uscire ed entrare. 26Simone gli invi� duemila uomini scelti per combattere al suo fianco e insieme argento, oro e molti equipaggiamenti. 27Ma Antioco non volle accettare niente, anzi ritir� quanto aveva prima concesso a Simone e si inimic� con lui. 28Poi gli invi� Atenobio, uno dei suoi amici, a trattare con lui in questi termini: "Voi occupate Giaffa, Ghezer e l'Acra in Gerusalemme, tutte citt� del mio regno. 29Avete devastato il loro territorio e avete causato rovina grande nel paese e vi siete impadroniti di molte localit� nel mio regno. 30Ora, consegnate le citt� che avete occupate, insieme con i tributi delle localit� di cui vi siete impadroniti fuori del territorio della Giudea, 31oppure date in sostituzione cinquecento talenti d'argento e, in compenso dei danni arrecati e dei tributi delle citt�, altri cinquecento talenti; altrimenti verremo e vi muoveremo guerra". 32Atenobio, l'amico del re, si rec� in Gerusalemme e vide la gloria di Simone, il vasellame con lavori in oro e argento e il suo grande fasto, e ne rimase meravigliato; poi gli rifer� le parole del re. 33Simone gli rispose: "Non abbiamo occupato terra straniera n� ci siamo impossessati di beni altrui ma dell'eredit� dei nostri padri, che fu posseduta dai nostri nemici senza alcun diritto nel tempo passato. 34Noi, avendone avuta l'opportunit�, abbiamo ricuperato l'eredit� dei nostri padri. 35Quanto a Giaffa e a Ghezer, che tu reclami, esse causarono rovina grande nel nostro paese: per esse daremo cento talenti". 36Atenobio non gli rispose parola, ma torn� indispettito presso il re, al quale rifer� quelle parole e la gloria di Simone e quanto aveva visto. Il re si adir� furiosamente.

37Trifone intanto, salito su una nave, fugg� a Ortosia. 38Il re allora nomin� Cendeb�o primo stratega della zona litoranea e mise al suo comando forze di fanteria e cavalleria. 39Poi gli ordin� di accamparsi in vista della Giudea e gli ordin� di ricostruire Cedron, rinforzando le porte, e di iniziare la guerra contro il popolo. Il re intanto coninu� la caccia a Trifone. 40Cendeb�o si rec� a Iamnia e cominci� a molestare il popolo, a invadere la Giudea, a far prigionieri tra il popolo e metterli a morte. 41Egli ricostru� Cedron e vi dispose la cavalleria e la truppa perch� potessero uscire e battere le strade della Giudea, come gli aveva ordinato il re.

 

 

Maccabei_1
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