Anna Scardullo

 

  • Anna Scardullo
  • Piccologrande
    PICCOLO GRANDE 2007 smalti su tela, cm 50x70 Nella discussione sul tema della mostra sui bambini. Anna � intervenuta sottolineando il tema della crescita: "da piccolo a grande si cambia, cambiano i punti di vista" e su questa sua idea ha realizzato un bozzetto a matita su carta, alquanto geometrico, in cui erano presenti due tondi, uno piccolo ed uno grande, e varie linee che partivano da tondi e a volte si incrociavano. Dal bozzetto all'opera, in accordo con lei, si � voluto sperimentare l'uso degli smalti. La geometria dell'idea iniziale si � dunque assai ammorbidita nella colata di smalto blu effettuata direttamente sulla tela. Una porzione di smalto bianco ha delineato il tondo minore (il piccolo) ed � poi stato mosso con una stecchetta da Anna sul fondo blu. Il tondo rosso (il grande) � stato creato poggiando il tappo del barattolo di smalto sulla tela, dove � rimasta l'impronta resa spessa dai residui del colore gi� asciutto rimasti incollati al tappo.
  • Il pranzo di Natale
    IL PRANZO DI NATALE 2002 china ed acquerelli su carta, cm 33x24 E' la traduzione grafica che Anna ha fatto delll'immagine fotografica del pranzo di Natale che ogni anno si svolge nella basilica di S.Maria in Trastevere. Lungo il perimetro della navata ha collocato tutte le persone che servono i poveri seduti a tavola al centro. La prospettiva � la sua, senza preoccupasi della prospettiva lineare.
  • Scuola
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Biografia a cura di  Vittorio Scelzo

Anna è nata a Roma, il 12 agosto 1974. La sua è una famiglia di immigrati del sud Italia, come tante che vivono nel suo quartiere, la borgata romana di Primavalle. La madre viene dalla Campania ed il padre è di origini siciliane. Anna si sente una donna del Sud, le piace parlare in dialetto napoletano e andare in visita ai suoi numerosi parenti che vivono tra Napoli e Caserta.


Primavalle è una delle periferie storiche di Roma, nata negli anni del fascismo all’epoca dei cosiddetti “sventramenti” quando, per far posto alla costruzione  di via della Conciliazione e di  via dei Fori Imperiali, furono costruiti alloggi popolari per accogliere coloro che avevano dovuto lasciare le loro abitazioni demolite.


Primavalle è anche uno dei quartieri della periferia di Roma in cui la Comunità di Sant’Egidio è stata presente fin dai suoi inizi. La “cappellina” di San Francesco è, nel 1973, il primo luogo di preghiera  della Comunità di Sant’Egidio con i poveri della città.
Proprio nei locali della “cappellina”  Anna e suo fratello Emiliano hanno incontrato la Comunità  all’inizio degli anni ’80, frequentando la Scuola della pace , doposcuola  pomeridiano   dove Anna ha imparato, almeno un po’, a leggere e scrivere.


Anna descrive l’incontro dicendo: “la Comunità mi ha aperto una vita: ho conosciuto tanti amici, mi ha fatto conoscere l’arte. La Comunità mi ha fatto conoscere il Vangelo di Gesù, mi ha insegnato ad aiutare gli altri, mi ha fatto conoscere come vivono i bambini in Africa”.
Dopo la licenza media, che  come lei dice, è “l’unico pezzo di carta che ho”, Anna comincia a frequentare  la Scuola di Autonomia Eduard Seguin , un’esperienza avviata dalla Comunità di Sant’Egidio alla fine degli anni ’80  sempre nel quartiere di Primavalle per facilitare l’inserimento sociale delle persone con disabilità intellettiva. Alla “scuoletta”, aperta tutte le mattine, Anna  impara a prendere l’autobus, a pagare le bollette all’ufficio postale, a fare la spesa al supermercato. Nel 1993 ottiene  il riconoscimento dell’invalidità civile  con la diagnosi di  deficit intellettivo,ritardo del linguaggio, sindrome comiziale.


Il pomeriggio va alla scuola di pittura dove inizia a dipingere:  studia la prospettiva,  sperimenta diverse tecniche pittoriche e familiarizza con alcuni autori (in particolare impressionisti) prima di individuare un suo percorso espressivo originale. Il colore per lei è fondamentale: “I colori – dice - sono la base dell’arte”.


Negli anni successivi, con le mostre di pittura  “Abbasso il grigio!” e la scelta di sostenere prima l’ospedale di Bissau e poi il programma DREAM , dipingere acquista per Anna significati ulteriori. “Io voglio aiutare le persone a comprendere l’arte. Voglio aiutare le persone chiuse dentro gli ospedali che non sanno che la comunità li può aiutare”. Vendere i dipinti non è l’unico modo di aiutare: Anna pensa alle opere di “Abbasso il grigio!” come ad un’occasione per far conoscere la Comunità e la sua amicizia con i poveri in tutto il mondo.
E poi dipingere è importante perché “i disabili non riescono a far uscire i sentimenti: l’arte li fa uscire. Un pensiero butta giù uno schizzo. Dallo schizzo viene fuori un disegno. L’arte è come quando costruisci una casa e tutto deve andare al suo posto”.


La nascita de Gli Amici e il far  parte della segreteria, che è “come un parlamento”, diventano per  Anna l’occasione per conoscere il mondo. Si  impegna in alcune iniziative,in particolare nella realizzazione del pranzo di Natale per i disabili ospiti del Nomentana Hospital . Ai pranzi di Natale della Comunità di Sant’Egidio , nel 2003, Anna  dedica un dipinto. “Il pranzo di Natale è bello, si ricevono i regali. Li prepariamo noi. È una festa da re”. E poi c’è l’impegno per l’Africa, della quale conosce le difficoltà e le speranze. L’Africa è la terra dove “i bambini non hanno un nome, non hanno un giocattolo e lo costruiscono con una lattina di pomodori”, ma “io posso aiutare perché con l’adozione a distanza noi abbiamo dei fratelli in Madagascar ”.


E poi gli Stati Uniti dove si trova il suo amico Johnny – disabile mentale condannato a morte in Texas - cui scrive e manda dipinti.
E i bambini del Pakistan che cuciono tappeti e palloni di cui Anna si è interessata facendo una ricerca su internet per conoscere la storia di Iqbal, per scegliere il tema della sua opera per la mostra “I bambini nel mondo -  Il mondo dei bambini”.
Ma il mondo Anna ha iniziato anche a girarlo: è stata a Strasburgo (prima della famiglia a prendere l’aereo) in occasione della mostra de Gli Amici al Parlamento Europeo per l’anno europeo delle persone con disabilità, ed in varie città italiane, per le conferenze di presentazione dei volumi de Gli Amici sulla comunicazione del Vangelo ai disabili .
Oggi Anna svolge un tirocinio lavorativo presso un supermercato, frequenta da alcuni anni il centro diurno La Mongolfiera ed un corso di ballo. 


Da alcuni anni è impegnata, assieme a Gli Amici, nella ricerca di un linguaggio  originale capace di rendere ragione dei sentimenti che i disabili non riescono a esprimere: “l’idea che stanno scrivendo un libro anche su di me mi fa paura….”.


 

Hai stampato una pagina del sito www.santegidio.org