Sonia Sospirato

  • LA CITTÀ SPUGNOSA
    LA CITT� SPUGNOSA 2004 Acrilici, spugne, legno, vetro, istallazione di cm. 100 di base La piccola installazione � stata realizzata da Sonia con la collaborazione di Donatella Fabri. L'idea � partita dalla presenza nella scuola di pittura di alcune spugne sintetiche e naturali imbevute di colore per lavori realizzati in precedenza. Sonia non voleva buttarle, per questo abbiamo deciso di utilizzarle per un nuova opera non come strumento di lavoro ma come oggetto ready made. Una matita inserita in una spugna ha costituito il primo albero. Quelle sintetiche a mattoncino si sono poi prestate facilmente a rappresentare elementi architettonici. Tre piccoli rulli si sono trasformati in colonna, dove � stato inserito un piccolo Napoleone. Il lavoro � stata l'occasione di mostrare a Sonia e Donatella immagini di citt� mai viste, come quella di place Vend�me a Parigi. Sonia infatti ha scritto: "mi pesa dirlo ma non lo so. conosco quasi nessuna citta' solo Roma.": Il tema della citt� infatti � stato affrontato con Gli Amici come un'occasione di guardare oltre il proprio quartiere, oltre una quotidianit� troppo stretta.
  • ASSAI MI DUOLE ANCORA (dedicato a tutti i David Copperfield)
    ASSAI MI DUOLE ANCORA (dedicato a tutti i David Copperfield) 2007 Olio su tela, cm 120x80 Il tema dei bambini per Sonia ha voluto dire far emergere ricordi spesso dolorosi legati alla sua infanzia di cui ha espresso con forza il desiderio di parlare. Attraverso la comunicazione aumentativi ha dunque raccontato episodi ed immagini fino ad elaborare la sua opera e ad indicare i colori da usare: "Blu per il dolore per la passione per l'amore per il bello dentro noi poveri bambini, subito accanto il rosso come risorgere dal male con il canto perpetuo dell'alleluja , giallo non libero presente". Avendo ascoltato la soria di David Copperfield, in particolare il capitolo in cui si racconta del lavoro del piccolo protagonista in una bottiglieria, ha voluto dedicare il suo quadro: "voglio dipingere per tutti i David Copperfield", legando la sua vicenda a quella di bambini lontani, costretti a lavorare.
  • L’AFRICA SPREMUTA
    L'AFRICA SPREMUTA 2005 Gommapiuma, acrilici, secchio in alluminio, oro in folgie, acqua, misure massime: Cm. 210x105 Un vecchio materasso ha stazionato lungo un anno nella scuola di pittura, in attesa di trovare qualcuno che intendesse utilizzarlo. Sonia ha partecipa durante l'anno alle riunioni, assemblee e discussioni sul tema dell'Africa. Abbiamo visto pi� di un video e molte immagini, fotografie di alcuni che sono andati ad aiutare il progetto DREAM. Sonia insieme a Donatella Fabri ha iniziato ha versare, spruzzare e pennellare di blu il materasso, mentre prendeva corpo l'idea di farne una sagoma del continente africano. A luglio � il momento di decidere le ultime fasi. Chiediamo a Sonia un parere e lei scrive (con la comunicazione aumentativa): "spremuta l'Africa chi la potra' colorare di nuovo? la comunita' ..". Le chiediamo perch� � tutta blu e lei risponde: "Lontananza". Il discorso di Sonia sul continente "spremuto" ci induce a cercare una soluzione tecnica per far colare il colore. Una pompetta da presepe ed un secchio sono stati dunque aggiunti per assecondare questa lettura.
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Biografia a cura di Maria Carosio

 

Sonia nasce il 10 giugno del 1976 a Roma, nella borgata storica del Tufello, dove tuttora vive insieme ai suoi due fratelli maggiori. Ha un’infanzia difficile segnata dall’assenza del padre, che abbandona la famiglia quando Sonia ha otto anni. Frequenta i primi anni della scuola elementare “Montessori”, senza completare il ciclo: in seguito approderà all’Istituto Medico Psico-Pedagogico “Infanzia Tardiva”, che frequenta tuttora. Con la madre, un’infermiera dal carattere forte, Sonia ha un profondo legame affettivo: la sua scomparsa, dopo una lunga malattia, lascerà in lei un vuoto incolmabile. Attualmente Sonia abita con i suoi fratelli: alcuni giorni della settimana in casa dell’uno, alcuni con l’altro.


Agli inizi degli anni Novanta, quando è ancora adolescente, Sonia incontra le prime persone della Comunità di Sant’Egidio. Comincia un’amicizia gioiosa e fedele, che diventa presto un appuntamento concreto: quello con la liturgia domenicale, celebrata dalla Comunità in una piccola cappella a Serpentara (un quartiere della periferia Nord di Roma), e quello con gli amici della  Scuola di pittura, dove la pittura, appunto, diventa motivo di felicità e momento di socializzazione con tanti.


La madre, durante la sua malattia, ci aveva chiesto esplicitamente di aver cura di Sonia e di aiutare i suoi fratelli. Il legame che si instaura è forte e profondo, anche se non sempre si riesce ad offrirle tutto lo spazio di comunicazione di cui avrebbe bisogno. Nel 1998 inizia a comunicare attraverso il computer. Sonia può così  esprimere i suoi  pensieri e i sentimenti, nonostante  il suo certificato di invalidità civile attesti che è affetta da gravissima insufficienza mentale con marcate turbe del comportamento, crisi di aggressività. Nei suoi scritti si avverte un senso di tristezza per non poter dire la propria opinione su tanti aspetti della vita. È per lei motivo di gran dolore, infatti, non poter “QUESTIONARE”, cioè parlare, esprimersi come vorrebbe.


La settimana di Sonia è scandita dalla scuola, le prestazioni dell’assistenza domiciliare, un corso di musica. Poi c’è la scuola di pittura. E’ la domanda che Sonia si faceva da piccola ma che, forse, si pone ancora: “CHIMITIENEOGGIPOMERIGGIO?”.  A volte, la sua volontà non può essere rispettata e non sempre riesce a fare quello che le piacerebbe di più.


Di corporatura e di notevole altezza, Sonia ha un aspetto fisico che contrasta con le sue ridotte possibilità verbali ma, quando comunica attraverso il computer, restituisce un pensiero complesso e tutta la problematicità di un corpo che non risponde alla sua volontà. Scrive: “DEVO GIRARE  INTORNO. TU NON LO CAPISCI MA IO DEVO STUPIDAMENTE FAR RUOTARE IL MIO CORPO NELLO SPAZIO, PER PROGETTARE LO SPAZIO”.


In realtà Sonia comunica anche attraverso gesti affettuosi ed una prorompente simpatia. Alcune persone della Scuola di Pittura condividono con lei da anni i percorsi “diversi” della scuola speciale, dei viaggi nel pulmino che “porta e riporta” da scuola, delle attività con le cooperative di assistenza domiciliare, in una frequentazione quasi quotidiana. Sonia, è molto legata a queste amiche, in particolare  a Micaela e a Rosa, che è una persona Down: insieme costituiscono “il nucleo storico” del Movimento de Gli Amici di zona Nord.


L’arte è per Sonia “COLORARE IL DOLORE”. Il proprio dolore, innanzitutto, ma anche quello di tanti. A proposito dell’opera realizzata per la mostra “Abbasso il grigio!” 2005 sul tema dell’Africa, Sonia scrive: “SPREMUTA L’AFRICA, CHI LA POTRÀ COLORARE DI NUOVO?”. La sua pittura esprime un senso di vicinanza con chi soffre, con un continente “spremuto” dal Nord ricco, con i bambini dall’infanzia difficile (“VOGLIO DIPINGERE PER TUTTI I DAVID COPPERFIELD”), con il “POPOLO DEI PAZZI COME ME”.


Ma allo stesso tempo Sonia – tramite il computer – conferma anche il suo carattere gioioso ed amichevole: si definisce “CICCIONONA, SIMPATICA, ARTISTA, AMICA”.


 

Hai stampato una pagina del sito www.santegidio.org